Vent’anni di vandalismo sui muri di Milano

La presenza di tag e graffiti che imbrattano i muri è un problema comune a molte città, ma poche possono vantare un primato simile a quello di Milano. Si stimano in oltre 20 mila su 50 mila i palazzi imbrattati da un “esercito” di oltre 1.300 writers. Un danno non da poco per l’immagine della città e per i portafogli dei cittadini. Secondo una recente stima di Assoedilizia, servirebbero dagli 80 ai 100 milioni di euro per ripulire i muri degli edifici milanesi.
La situazione in cui si trova Milano è il risultato di oltre vent’anni di vandalismo incontrastato: un lunghissimo periodo in cui la città e i cittadini si sono arresi al degrado, mentre i writers non hanno mai smesso di operare. Da tutta Europa ne arrivano di interessati a lasciare un segno nella città che a loro si è arresa, sicuri che così durerà a lungo.
Eppure, secondo qualcuno, questa è una battaglia che potremmo vincere facilmente utilizzando l’astuzia.
Ne sono convinti i fondatori di DoctorWall (www.doctorwall.it), che nel 2014 hanno deciso di studiare e affrontare il fenomeno. La risposta
starebbe nell’applicazione di una teoria tutta americana, già applicata con successo per combattere altri fenomeni di degrado, come la
riqualificazione della metropolitana di New York negli anni 90.
A spiegarci come, è Luca Gelati, Amministratore Delegato di DoctorWall, l’Azienda che da cinque anni lavora con l’obiettivo di eliminare
i graffiti dalla città.
– In cosa consiste la teoria che sta alla base del vostro progetto?
“La Teoria delle finestre rotte parte dal presupposto che il disordine (come una finestra rotta) possa generare altri comportamenti antisociali perché, se non contrastato, si avrà la sensazione che l’atto vandalico sia un gesto tollerato. Di contro, un ambiente curato contribuisce
a costruire un clima di maggiore ordine e rispetto della legalità, riducendo i fenomeni di vandalismo. Con riferimento ai graffiti, la teoria si traduce nella convinzione che più puliti manterremo i muri dei nostri palazzi, meno spesso ci scriveranno sopra.
– Dopo quattro anni di attività, la domanda diventa legittima. Funziona?
“È stato un lungo percorso, perché non è stato facile trovare il modo di rendere la pulizia dei muri veloce, efficace ed economica. Una
vera sfida. Abbiamo però trovato il modo di farlo e oggi, grazie a un servizio in abbonamento che garantisce la rimozione tempestiva
di ogni nuovo graffito, e siamo in grado di affermare che funziona. I nostri clienti hanno definitivamente risolto il problema del graffitismo. – – Eppure Milano è ancora sporca, qualcosa non torna…
“Non è un progetto comunale, che parte contemporaneamente su tutto il territorio: è piuttosto l’ambizione di un’azienda privata che ha bisogno del coinvolgimento dei privati. Noi possiamo risolvere il problema per ogni singolo palazzo, e lo stiamo già facendo per molti, ma serve che i condomini ci autorizzino a farlo attraverso un contratto. Nostri importanti partner in questa ambiziosa sfida sono gli  amministratori di condominio, che hanno le competenze per spiegare il servizio e l’interesse di risolvere definitivamente uno dei problemi più evidenti del territorio in cui operano”.

Fonte: Rivista Amministratore Manager di ANAPIC, luglio 2019